Page 8 - Costellazioni 2-2010
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Rimini
            26 settembre
            Grande Soirée






















            D-  Nelle  riunioni  e  nei  convegni  è  sempre  molto  presente  l’aspetto  yang,  quello  della
            discussione  mentre  l’altro  aspetto  quello  yin  dell’ascolto  e  dell’accoglienza  viene  un  pò
            trascurato; poche donne hanno lasciato degli scritti, lo scibile è dell’uomo, maschile e femminile
            sono forme diverse di espressione e forse sono due aspetti da bilanciare: uomini più capaci di
            ascoltare,  sostenere  e  nutrire    e  donne  più  mentali,  che  agiscono  e  si  mostrano  di  più  nei
            convegni?
            R- Un mito assiro-babilonese ricorda il passaggio dal matriarcato al patriarcato con il potere
            che passa alla “parola”, razionalità invece di istintività e sentire. Quello che mi dispiace è che
            gli uomini non si ricordino che in loro c’è un femminile da rispettare e onorare, a cui dar spazio
            e, nello stesso tempo, le donne devono “darsi una mossa” verso il maschile, diventare, per così
            dire,  più  “intelligenti”,  più  colte  e  razionali,  devono  fare  uno  sforzo  intellettuale  per  passare
            attraverso “il VERBO” che sia femminile e che produca un “atto”. Non dimentichiamo che il
            “parlare è il CUORE”, il problema è fare in modo che le parole abbiamo un cuore che possa
            raggiungere i molti e  le donne dovrebbero sforzarsi di occupare di più questi spazi di visibilità
            attraverso scritti, documenti, convegni che permettano loro di essere finalmente ascoltate,...
            infine dovrebbero soprattutto cercare di ricollegare il due mondi, maschile e femminile, perchè
            hanno il potere per farlo.

            D- Qualche consiglio da passarci che venga dalla tua decennale esperienza di shiatsuka?
            R- L’esperienza del cuore che si fa avvicinando lo shiatsu  può risultare migliore se è anche
            accompagnata da una disciplina yogica. Lo shiatsuka, per fare shiatsu, deve allenare il suo
            corpo, ogni giorno deve fare qualcosa per se stesso, così sente il suo corpo e di rimando riflette
            questa sensazione di vita quando fa i suoi trattamenti.
            Consiglio almeno un’ora al giorno dedicata allo stretching dei meridiani, o alla meditazione o
            alla respirazione. Sono tecniche che possono anche essere consigliate ai pazienti.
            In ogni caso è molto importante l’allenamento personale soprattutto quando si ha a che fare
            con persone malate, perchè, con queste pratiche, ci si collega con l’universo che è una fonte
            inesauribile di energia alla quale attingere ... non si è da soli, l’universo è con noi; questo rende
            il trattamento shiatsu efficace.
            Lo  studente  di  shiatsu  dovrebbe  portare  all’esame  anche  una  tecnica  yogica  (qi  gong-
            stretching..) dimostrando di essere in grado di praticarla. Mi piacerebbe che questo entrasse
            nel programma dell’operatore shiatsu e soprattutto nella propria “cura” quotidiana.
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