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IL SEGUITO DEL CONVEGNO DI RIMINI
Ed è stato anche un bel momento di riflessione sullo spirito dello Shiatsu, fornita proprio dall’occasione
del condividere il ricordo di Mario e dell’impronta che ha lasciato anche con tutti coloro che non hanno
avuto la grande fortuna di incrociarlo lungo il proprio cammino.
Di una cosa in particolare, però, ci sentiamo di andar fieri. Nella giornata di domenica, a conclusione del
Convegno e in occasione della tavola rotonda che ha visto presenti, oltre ad ASSI e COS, le
rappresentanze di molte altre sigle (I.A.S. – F.I.S. – FNSS – APOS), ha preso corpo, del tutto
spontaneamente, l’esigenza di una proposta di unità del nostro mondo che ha lasciato tutti noi
particolarmente entusiasti.
Non si è trattato di un’esigenza in qualche modo “annunciata”, il tutto è venuto fuori con molta
leggerezza e con molta spontaneità. Però possiamo dire che di certo si tratta di un’esigenza fortemente
sentita. E forse anche da tanto, vista la particolare accoglienza all’interno del Convegno e visto tutto il
movimento che si è avviato subito dopo il Convegno stesso, fatto di “carteggi” e di ampie dichiarazioni
di disponibilità a percorsi finalmente unitari.
Da parte nostra, come ASSI e come COS, non intendiamo di certo porre già fin d’ora delle pregiudiziali
a questo fenomeno che ha preso l’avvio, certo però ci sentiamo di proporre almeno qualche spunto di
riflessione al dibattito che sta cominciando a prendere corso.
In primo luogo rileviamo con molto interesse che la proposta di cui abbiamo detto oltre ad essere
spontanea nasce “dalla base”, come si usava dire un tempo. Questo fatto, a nostro avviso, garantisce
oltre ogni misura la sincerità della proposta, nel senso che dietro non c’è proprio alcun disegno
strumentale da parte di chicchessia ma solo un’esigenza diffusa a presentarsi nelle situazioni che ci
competono come un’unica grande famiglia di persone che amano lo shiatsu e che lo studiano lo
trasmettono e lo praticano con entusiasmo e passione, dando il meglio delle loro possibilità.
E’ fin troppo evidente che nei confronti delle famigerate e ormai mitiche “istituzioni” un atteggiamento
fortemente unitario, quanto meno su alcuni principi basilari, non farebbe che aumentare la nostra
credibilità e la nostra forza. Ci viene anche da pensare che questo discorso possa valere ed essere
importante anche nei confronti dell’utenza (a più livelli: quelli che dello shiatsu ne fruiscono e gli studenti
delle scuole di formazione) garantendola almeno minimamente da un punto di vista qualitativo.
Oltre a rilevare che ci troviamo di fronte ad una proposta assolutamente non strumentale ci sembra poi
importante anche ribadire che nella misura in cui continua ad essere presente questa spinta che parte dal
basso, e quindi ad esserci la partecipazione attiva delle nostre realtà di base (studenti e operatori nelle
loro rispettive specificità), questo fatto può garantire almeno un minimo di controllo all’operare delle
persone più responsabilmente impegnate e a superare qualche scoglio in questo nuovo percorso.
Di questo siamo fortemente convinti e proprio partendo da questo principio intendiamo muoverci,
mettendoci completamente in gioco con tutta la nostra credibilità e la nostra storia.
Sappiamo però anche bene che se il mondo dello shiatsu oggi si presenta con tutte le divisioni
rappresentate dalle sue innumerevoli sigle associative, questo non è dovuto né al caso né a strani voleri
del cielo. Sono state proprio le nostre storie personali e collettive che ci hanno portato a dar vita ad una
scuola di formazione o ad una associazione di operatori piuttosto che ad un’altra.
Anche se poi il fatto di appartenervi, soprattutto per le nuove generazioni, spesso può essere frutto di
scelte estremamente casuali.
Detto questo però sappiamo che alcune questioni e
alcune differenze esistono e rappresentano un fatto
non secondario. Talvolta hanno il valore di questioni
e di scelte fondamentali e non possono essere superate
da un semplice sforzo di volontà. Se non si tratta di
pure e semplici ambizioni personali rappresentano la
propria identità e sappiamo che in ogni forma
identitaria sono presenti nello stesso tempo limite e
ricchezza. E’ qualcosa che possiamo rilevare anche in
ogni singolo individuo, ciascuno di noi esprime,
attraverso la propria identità personale, il limite
individuale e la ricchezza della propria diversità.
Quello che conta, partendo da questa consapevolezza,
è poi come questa condizione viene