Page 6 - Costellazioni 2-2010
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D- I punti in MTC non si riferiscono solo a parti anatomiche, sono dei campi vibrazionali più ampi e
          in  questo  senso  vengono  usati  all’interno  di  un  trattamento,  pensi  sia  possibile    questo  gioco
          d’insieme?
          R- Sì, certo, per fare questo tipo di lavoro bisogna conoscere bene la medicina tradizionale cinese,
          i punti shu antichi, e fare dei collegamenti di tipo medico che sono diversi dai principi dello shiatsu....
          nello shiatsu usiamo l’istinto, educato ma naturale.

          D- Come metti insieme l’istinto delle mani e la conoscenza dei punti dell’MTC nei tuoi trattamenti?
          R- Se G.I.4 mi dice “premimi” non lo ignoro ma vado a vedere  tutto il meridiano anche sulla gamba.
          Il punto G.I.4  mi avvisa che c’è una situazione che non va ma il trattamento  va sempre rivolto al
          Kyo e al Jitsu.
           Shiatsu non è un lavoro sui punti altrimenti è digitopressione, come ho già detto.
           Quando di fa shiatsu l’energia viene richiamata in toto e poi i punti approfondiscono e allargano
          questa energia vitale che abbiamo chiamato tramite la pressione su tutto il corpo.
          D- La MTC si basa sui 4 Metodi diagnostici, come li coniughi con la diagnosi di hara secondo
          Masunaga?
          R- Masunaga conosceva benissimo la MTC, i 4 metodi diagnostici fanno parte anche della Kampo
          la medicina tradizionale giapponese.
          Anche per noi occidentali i metodi di diagnosi sono comodi perchè non siamo abituati al contatto
          della pelle e possiamo raccogliere informazioni che colleghiamo alla nostra modalità razionale, più
          formale. Come una persona si presenta, la sua  postura, il suo tono di voce, il colore della sua
          faccia….sono  tutte  evidenze  diagnostiche  che  mi  servono  senza  però  trarre  delle  conclusioni.
          Anche il momento dell’interrogatorio è importante soprattutto perchè il paziente lo vuole, pensa che
          sia più professionale, si sente più a  suo agio perchè qualcuno ascolta i suoi problemi. Per noi
          occidentali  è  importante  esprimere  il  nostro  disagio  verbalmente,  la  modalità  giapponese  è  più
          chiusa:  ricevere  un  trattamento  di  shiatsu  è  semplicemente  Kyo  e  Jitsu  per  un’ora,  hanno  una
          cultura che è basata sul vuoto, sul sentire.
          Comunque il colloquio ti aiuta a prevenire eventuali errori e le persone si aprono di più se si sentono
          ascoltate, quindi si prendono questi elementi diagnostici e si coniugano con il tocco - lo shiatsu shi.
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