Page 7 - Costellazioni 4-2012
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Da più parti si è inneggiato a questa libertà dell’esercizio professionale, necessaria anche per la
crescita italiana. Bisogna, secondo il dott. Argolini, “togliere qualsiasi vincolo alla crescita economica
del Paese”, e, insieme ad altri, il Segretario Generale di A.P.O.S. e D.B.N. inneggia a questo
importante atto legislativo che deve essere ancora vagliato dal Senato. Sicuramente servirà per fare
chiarezza in questo mondo, sconosciuto ai più e “temuto” da molti.
In estrema sintesi, pareva che due fossero le linee incarnate negli interventi: da una parte sembrava
che la questione delle circolari regionali e dei provvedimenti comunali fosse un cavillo legale, poiché
quello che “noi operatori delle D.B.N.” facciamo è garantito dalla libertà dell’esercizio professionale,
cantata dai Padri Costituenti; dall’altra parte la stessa questione si faceva cocente, per cui emergeva
la necessità di riempire un vuoto legislativo, che chiarisse ambiti e competenze, evitando invasioni
di campo e spiacevoli forme di subordinazione professionale. In questo senso, si è presentata una
possibile nuova normativa che definirebbe le estetiste “Operatori delle Scienze Bionaturali”.
Rispetto al clima della giornata, posso affermare che nonostante più volte si fosse ribadito che
l’intento non era quello di innescare una guerra tra professioni, spesso la terminologia usata e i toni
lasciavano intravedere l’astio, la stanchezza e la noia di chi da anni cerca di raggiungere le
commissioni politiche affinché si chiarisca una volta per tutte quest’annosa querelle. Non posso
negare inoltre che, a volte, pareva non si volesse eccedere con ragioni e precisazioni per non
inclinare rapporti politici. Montanini, infatti, afferma “Siamo lieti del dialogo con la Pubblica
Amministrazione“, e poi si palesa convinto della buona fede dei provvedimenti amministrativi che,
in qualche modo, hanno portato questo Convegno proprio a Torino, evento che ha registrato la
significativa assenza dei rappresentanti della città ospite.
In chiosa mi domando: se realmente fosse tutta una questione di definizione di ambiti, perché così
tanto tempo nella ricerca di soluzioni? La medicina guarda e tratta il corpo dell’uomo secondo le
proprie categorie di riferimento, e si occupa della definizione, della prevenzione e della cura delle
malattie. Il fisioterapista fornisce servizi per recuperare, mantenere o sviluppare il movimento e le
abilità funzionali, qualora siano compromesse da traumi o malattie. L’estetista si adopera per lo più
nel prevenire, correggere e/o modificare gli inestetismi fisici del proprio cliente. L’operatore delle
D.B.N., attraverso le proprie pratiche, alcune delle quali con fondamenti epistemologici millenari,
stimola le risorse personali del soggetto, sollecita la vitalità del ricevente, migliorando la qualità
della vita del soggetto. Dov’è la contraddizione? Sembra siano rispettate le riserve legislative a
tutela di estetisti, fisioterapisti e medici, o no? Si tratta forse di una questione di potere? Di questioni
economiche? Quanto la ricerca scientifica in questo campo può fare la differenza e accreditare
queste discipline?Quanto la ricerca scientifica in questo campo può fare la differenza e accreditare
queste discipline?
Inoltre in Europa lo shiatsu rientra tra le Medicine Non Convenzionali (CAM), mentre in Italia è stato
escluso dalla rosa delle nove selezionate (Agopuntura e Medicina Cinese, Fitoterapia, Omeopatia,
Omotossicologia, Medicina Antroposofica, Medicina Ayurveda, Medicina Tradizionale Tibetana,
Chiropratica e Osteopatia). Quali i motivi?
In Austria lo shiatsu è una professione riconosciuta. Sarà forse l’Europa a risolvere la questione?
Annunziato Gentiluomo
Operatore Shiatsu Professionale
Maestro di Reiki
Giornalista pubblicista